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Studio di architettura NA.FT.A. progettazione restauro interior design
Oggetto di intervento è l’area che ospita il complesso dell’ex Ospedale Umberto I, sita a Venezia. L’area comprende manufatti di pregio, adibiti a diversi usi, e ampi spazi verdi. Volontà della committenza consiste nella riqualificazione dell’area, da realizzarsi attraverso la revisione dei percorsi esistenti e il restauro dell’edificio di ingresso. L'intervento è stato voluto dall’area Lavori Pubblici del Comune di Venezia.
Il principale tema con cui confrontarsi riguarda l’accessibilità all’area, che presenta problematiche di carattere differente e che spaziano dalla presenza di recinzioni fatiscenti, pavimentazioni degradate, rampe mal progettate, fino al fondamentale tema dell’interferenza tra i percorsi che i diversi utenti sono costretti a compiere per raggiungere gli spazi a loro dedicati. Gli edifici che compongono il complesso dell’ex Ospedale Umberto I sono infatti adibiti a svariati usi, che richiamano un’utenza molto variegata. Allo stato attuale, a causa dei percorsi esistenti, frequentemente i diversi utenti si incontrano, creando talvolta situazioni spiacevoli. In particolare, vi è il passaggio obbligato, attraverso l’edificio di ingresso, che per tale motivo, non può essere chiuso al pubblico in nessun momento. Per risolvere la situazione, si propone di introdurre, lungo il prospetto che fronteggia il canale, una passerella in legno.
Tale intervento è accompagnato dalla realizzazione di un percorso riservato ai senza fissa dimora, in calcestre, che si sviluppi attraverso la fondamenta. Percorrendo il medesimo tragitto sarà anche possibile raggiungere le nuove aree cani. In generale, con l’introduzione di nuovi cancelli, di nuove recinzioni, la rimozione di alcuni dei cancelli esistenti e l’introduzione di nuove pavimentazioni, si delineano chiaramente le aree di pertinenza riservate alle diverse associazioni.
Il secondo tema riguarda il restauro dell’edificio di ingresso. Si tratta di un manufatto di pregio architettonico, che presenta inoltre una funzione rilevante, vista la posizione strategica. Il manufatto si affianca a quella che originariamente era la "casa del custode" dell'area (posta a nord-est), ove nel 1518 era stato creato un tiro al bersaglio per esercitazioni con piccole armi. L'edificio, originariamente semiaperto, fungeva da vestibolo di ingresso all'area. Il manufatto, nelle forme attuali, è il risultato di modifiche apportate agli inizi del XX secolo per adibirla alle funzioni di lavanderia e di cucina del complesso ospedaliero dell'Umberto I. A testimonianza di tale funzione, all'interno del vano di ingresso sono affisse tre lapidi a ricordo di benefattori dell'ospedale.
Nei pressi dell’ingresso sarà introdotta la nuova passerella: i montanti verticali che caratterizzano il nuovo parapetto saranno posizionati secondo la scansione ritmica di paraste e finestre.
A livello distributivo, al fine di valorizzare l’edificio, si propone di eliminare le tramezze che frazionano il manufatto. Al fine di garantire una migliore salubrità e comfort di tali ambienti saranno introdotte delle contropareti in cartongesso, mentre si prevede il rifacimento dei pavimentazioni e soffitti. L’atrio di ingresso, con le sue lapidi e pavimentazioni caratteristiche, sarà invece preservato quale testimonianza della funzione di ospedale svolta dal complesso.
Per quanto riguarda il trattamento degli esterni, si popone di recuperare lo strato di intonaco più antico, visibile in alcuni tratti lungo il prospetto nord, di integrarlo lungo il fronte e di ricostituire una cromia affine sulle altre parti di manufatto, con alcune differenze.
Si propone infatti di lasciare la muratura a vista nelle porzioni di arcate, a memoria dell’originaria funzione del manufatto, un tempo aperto. Si propone inoltre di differenziare cromaticamente il manufatto di epoca successiva, adibito a centrale termica. Un altro intervento riguarda la sistemazione dei serramenti: alcuni saranno recuperati, altri sostituiti da nuovi infissi da realizzarsi in analogia agli esistenti; si prevede, infine, il recupero delle caratteristiche grate di pregio.