Recuperare un’isola può sembrare un’impresa impossibile, quasi cinquant’anni di abbandono - o di modestissime manutenzioni - lasciano di fatto l’impronta indelebile di un rudere che trasfigura il suo significato originario nel paesaggio, diventando un oggetto estraneo alla memoria degli uomini.
Volontà della proprietà (che ancora ricordava l’isola in attività) era quella di strappare questo luogo al suo destino romantico, ma anche estremamente triste. Ci siamo trovati dunque a confrontarci con la memoria di un passato quasi mitologico (la funzione militare è infatti oramai legata al toponimo, piuttosto che alla consapevolezza della sua originaria funzione) e, nel qual tempo, con una decadenza aggiuntiva comunque significante.
Nella speranza di riuscire a trasmettere questa aspirazione, si è voluto comunque affermare il principio ispiratore di questa proposta, sospesa dunque tra il recupero fisico dell’isola e il mantenimento del suo mistero.
Siamo dunque su un’isola artificiale, costruita alla fine del ‘500 e completamente revisionata sotto il dominio austriaco alla metà dell’800. Il primo obbiettivo era dunque mantenere la forma anche per le parti scomparse. Si è quindi proposta la ricostruzione geometrica della breccia (oggi approdo) ma in origine bastione continuo. Il volume ritornava dunque ad essere percepito, ma ad evitare imitazioni si è proposto un rivestimento in assi di rovere ricavato dalle “briccole” della laguna dismesse. Il pontile, in materiale analogo, consente di raggiungere il canale navigabile.
Altro elemento di inevitabile suggerimento per la ns. proposta è stata la galleria esistente. Dal recupero integrale di questo elemento è stata definita la pianta dell’abitazione; la stessa rimane dunque confinata tra l’elemento distributore esistente e il confine fisico della collina
interna, aprendosi dunque solo su un fronte. È una casa immaginata con un nucleo centrale diurno e le camere ai lati dove l’ingresso rimane definito dal bastione interno di accesso alla galleria austriaca. Si scaverebbe dunque la collina a ridosso del corridoio di avvistamento e si
ricostruirebbe il volume con strutture in cemento isolate con quota interna leggermente infossata rispetto al piano centrale.In questo modo si potrebbe poi coprire con il terreno il soffitto della costruzione e quindi garantire la continuità percettiva del complesso originario.
Per l’esterno si è proposto sempre il rivestimento ligneo già previsto per il bastione e serramenti metallici con finitura corten.
Particolare attenzione è stata posta anche all’aspetto ambientale legato alla sostenibilità energetica attraverso specifici accorgimenti studiati ad hoc.